Come al solito alle parole non seguono poi i fatti concreti.
Avevamo giudicato la manovra del Governo coraggiosa; 400 milioni di euro per le imprese sia pure sotto forma di prestiti ci sembravano un bell’impegno anche perché fino a 25 mila euro la somma era garantita dallo Stato e quindi ci sembrava un atto di fiducia verso il mondo dell’imprenditoria minore, quello che più sta soffrendo per “ l’emergenza coronavirus”.
Ci soffermiamo un attimo sui prestiti fino a 25 mila euro, sicuramente quelli più interessanti per il nostro target imprenditoriale.
Nel decreto Legge n.23 del 08 aprile 2020 sono presenti alcuni “ paletti”:

  1. Il valore del prestito non potrà superare il 25% dei ricavi – Es. nel 2019 l’azienda ha avuto un fatturato di 50 mila euro il prestito massimo concedibile è di 12.500 euro; per averne 25 mila quindi occorre che il fatturato superi 100 mila euro.
  2. Il doppio dei costi del personale dell’impresa relativi al 2019.

Il caso a), vale per tutte le imprese con il solo titolare.
Se invece l’azienda ha dipendenti il finanziamento non può essere superiore al maggiore tra i 2 dati dei punti a) e b).
Es: 1) fatturato 2019, 50 mila euro, costo del personale raddoppiato 60 mila euro, il finanziamento massimo ottenibile è di 25 mila euro.
Es: 2) fatturato 50 mila euro, costo del personale raddoppiato, ( si considera un part-time 23 mila euro), importo concedibile 23 mila euro.

C’è poi da tener conto che era stato detto che questi soldi venivano dati senza alcuna valutazione da parte del Fondo di garanzia e questo è presente nel decreto, ma rimane comunque facoltà, (leggi discrezionalità), della banca di erogare o meno il finanziamento.

Confermata la durata massima di sei anni per restituire il finanziamento con un periodo di preammortamento fino a 24 mesi.
Per gli importi superiori ai 25 mila euro, rimane la garanzia del 90% a carico dello Stato e del 10% a carico dei Confidi, però anche in questo caso ci saranno paletti per gli importi dei prestiti effettivamente erogati.

Ci sembra dunque che l’entusiasmo iniziale sia da rivedere proprio per i troppi paletti per erogare tali cifre soprattutto per gli artigiani che sono elemento indispensabile del sistema produttivo del Paese.
Da parte nostra, come Confederazione, sarà richiesto anche un allungamento del periodo di restituzione del prestito, almeno fino a 10 anni.
Abbiamo sentito proprio in questi giorni alcune banche e aspettano ancora indicazioni perciò che riguarda i tassi e l’effettiva operatività.
Dubbi ci sono, inoltre, da parte nostra che regga il sistema bancario di fronte ad una richiesta di domande che riteniamo molto molto elevata.